L’appuntamento rappresenta l’occasione per illustrare i risultati del settore food and beverage italiano in materia di esportazioni di macchinari e tecnologie destinate all’industria alimentare, uno dei comparti con maggiore vocazione internazionale che nel primo semestre 2023 ha registrato una crescita dell’export del +20,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In base a quanto evidenziato dalle analisi di Nomisma contenuta nel nuovo Osservatorio del settore machinery, nel 2022 l’Italia si è classificata come seconda esportatrice mondiale (8 miliardi di euro in valore) dopo la Germania che ha registrato un valore delle esportazioni pari ad 8,9 miliardi di euro.

Nello scenario internazionale la Cina si è collocata invece al terzo posto grazie a un valore delle vendite oltreconfine di 5,2 miliardi di euro, una quota di mercato raddoppiata nel giro degli ultimi 10 anni (passata dal 6% ad un 12%) e un export che ha registrato un +22% nel primo trimestre 2023 a fronte del +20,6% italiano.

Subito alle spalle, ai primi posti della classifica dei maggiori esportatori, i Paesi Bassi (con una quota di mercato del’8%), gli Stati Uniti (6%) e paesi come Francia, Svizzera, Spagna, Giappone e Danimarca che si attestano intorno al 3%.

I numeri positivi delle esportazioni italiane nel mondo

La tecnologia alimentare Made in Italy viaggia principalmente verso i Paesi dell’Unione Europea (39% dell’export di settore) e verso il Nord America (16%) ma importanti sono anche i mercati dell’America Latina (Messico e Brasile in primis), dell’Europa extra-UE (Regno Unito, Russia e Svizzera) e del continente asiatico specialmente la Cina. Questo il contesto evidenziato nell’Osservatorio Nomisma dedicato al settore, che ne ha inoltre analizzato le esportazioni classificandole per tipologia di macchinari:

  • al primo posto gli apparecchi dedicati al packaging di alimenti e bevande, che coprono la metà delle quote di export (4 miliardi);
  • a seguire le tecnologie dedicate al food processing per un valore di circa 2,5 miliardi;
  • per ultime le macchine per l’imbottigliamento (1,5 miliardi).

I numeri positivi delle esportazioni italiane nel mondo hanno reso il Bel Paese leader in Germania e in Francia, ma molte altre possibilità si aprono in nuovi mercati secondo Emanuele di Faustino – Responsabile Industria, Retail e Servizi di Nomisma – che in occasione della presentazione della 53 esima edizione di Cibus Tec ha commentato: «Nonostante l’attuale e incerto scenario macro-economico internazionale, per i prossimi anni si può ipotizzare un’ulteriore espansione dell’export italiano di macchinari per il food&beverage sia nei mercati più maturi che in quelli emergenti. Nel caso dei mercati dove la presenza del machinery italiano è già consolidata, le maggiori opportunità di crescita si intravedono per gli USA ma anche per Canada, Regno Unito e Australia. Tra gli emergenti degni di nota vi sono alcuni mercati del Middle East, dell’Africa e dell’Europa dell’Est grazie ad economie e industria alimentare in espansione e tassi di crescita importanti della domanda di macchinari italiani».

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