di Ferruccio Trifirò

 

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In questo articolo sono riportati gli idrocarburi policicli

ci aromatici da 2 a 7 anelli condensati che sono nelle liste dell’ECHA, nell’ambito della Direttiva Reach. La quasi totalità di queste sostanze è molto tossica, e la maggioranza è utilizzata per produrre intermedi e sono poco presenti nei prodotti sul mercato

Questi poliaromatici sono presenti nelle Candidate List, nell’”Authorization List”, nella “Restriction List” e nella lista delle sostanze “CoRAP”.

Inoltre, sono riportate le sostanze per adesso considerate poco tossiche presenti nella “Registration List” e che potrebbero essere inserite nelle precedenti liste in futuro.

Inoltre, è riportata la tossicità delle sostanze non ancora presenti sul mercato in Europa, ma per le quali c’è l’interesse di una azienda a produrle o importarle e che sono presenti nella “Preregistration List”.

Introduzione

In questa nota si analizzerà la famiglia degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA in italiano e PAH in inglese) (1,2) che sono presenti nelle liste di controllo dell’ECHA (European Chemical Agency) nell’ambito della Direttiva Reach (3-4) e in particolare: la “Canditate List”,  l“Authorization List”, la “Restriction List”, la lista delle sostanze CoRAP, la “Preregistration List” e “la Registration List”.

Le sostanze presenti nella “Candidate List” (5) sono le sostanze considerate “estremamente preoccupanti” (SVHC) che sono le seguenti: sostanze che hanno tossicità 1A (sicuramente) e 1B (probabile) o sono PBT(persistenti, bioaccumulanti e tossiche) o vPvB (molto persistenti e molto bioaccumulanti), che sono presenti in prodotti in commercio in concentrazione >0,1% in peso del prodotto.

Le sostanze presenti nella “Candidate List” è molto probabile che nel corso degli anni potranno essere “candidate” per essere inserite nell’”Authorization List”(6), inserimento che comporta una autorizzazione da parte dell’ECHA per essere utilizzate all’interno dei prodotti ed è quindi necessario già iniziare a trovare sostanze alternative meno tossiche.

Le sostanze presenti nell’Authorization List” avranno un’autorizzazione ad essere utilizzate solo come intermedi, a partire da una certa data prefissata.

Le sostanze  presenti nella “Restriction List”(7) sono sostanze tossiche come le SVHC o meno, che hanno diverse restrizioni nel loro uso, in particolare un limite di concentrazione in peso in alcuni prodotti sul mercato in cui sono coinvolte in particolare: sostanze  utilizzate come intermedi la cui presenza nei prodotti può essere dovuta alla presenza di loro impurezze; o sono presenti in prodotti che hanno elevate emissioni nell’ambiente e che vanno senz’altro a contatto con le persone; o sono presenti in oggetti che vanno a contatto con i bambini.

Le sostanze presenti nella “Restriction List” possono essere sostanze già presenti nella “Candidate List”, ossia presenti nei prodotti che sono sul mercato, ma anche sostanze tossiche non presenti nella “Candidate List” perché attualmente non ancora utilizzate nei prodotti in Europa o sostanze che sono utilizzate essenzialmente solo per produrre intermedi.

Esiste anche la lista delle sostanze “CoRAP” (Community Rolling Action Plan) (8) dove sono inserite le sostanze poco tossiche, ma usate in grandi quantità ed in maniera dispersiva e per questo sono sotto analisi da parte di una nazione europea, per valutare se devono essere inserite nelle prime liste o giudicate definitivamente non pericolose.

Esiste la “Preregistration List”(9) dove sono presenti le sostanze non ancora presenti sul mercato in Europa o presenti in bassa quantità, per le quali c’è una sola industria che ha richiesto la registrazione e per questo non sono ancora sotto analisi da parte dell’ECHA per valutare la loro tossicità. Infine, nei documenti dell’ECHA c’è la “Registration List” (10), dove sono presenti tutte le sostanze registrate in Europa, che sono quelle prodotte e/o importate in quantità >1t/a ed in questa lista sono presenti tutte le sostanze che sono all’interno delle precedenti liste ed anche quelle che non lo sono, perché non ancora considerate pericolose.

In questa nota si analizzeranno essenzialmente gli aromatici (con solo C e H) ossia idrocarburi poliaromatici contenenti 2 o più anelli di benzene uniti fra di loro in un’unica struttura piana attraverso coppie di atomi di carbonio condivise fra anelli adiacenti(con una sola eccezione il fluorene), e questi poliaromatici hanno i seguenti utilizzi: sono presenti sul mercato all’interno di prodotti chimici ed articoli; o sono utilizzati come intermedi per produrre altre sostanze e presenti nei prodotti solo come impurezze ; o poliaromatici che non sono ancora utilizzati in Europa, ma c’è una richiesta da parte di un azienda per poterli produrre o importare.

 

La eliminazione delle sostanze chimiche tossiche nei prodotti è fondamentale per realizzare una economia circolare, facilitando il riciclo dei prodotti a fine vita e portare a zero le emissioni di gas serra per il 2050.

Con l’aumento del numero degli anelli aromatici si abbassa la reattività aumenta la temperatura di fusione e di ebollizione, aumenta il carattere lipofilo e varia la tossicità. La gran parte dei poliaromatici analizzati in questa nota è utilizzata per produrre altre sostanze e sono prodotte e/o importate in Europa o in procinto di essere prodotte e/o importate.

I poliaromatici riportati in questa nota presenti nelle liste dell’ECHA derivano dalla distillazione del catrame prodotto dal trattamento del carbone bituminoso in assenza di ossigeno ad alta temperatura ed in minore misura da frazioni di petrolio.

Ma gli IPA non sono solo utilizzati dall’industria chimica singolarmente o in miscela per ottenere prodotti chimici, e non sono emessi solo dall’industria durante il loro utilizzo e dai prodotti che li contengono sono tra i maggiori inquinanti ambientali e non sono solo emessi dai prodotti chimici (come per esempio da gomme, plastiche, catrame, asfalto e pece), da impianti industriali e di incenerimento, ma anche da attività civili e fenomeni naturali.

Gli IPA sono, infatti, emessi dagli impianti di raffinazione del petrolio e del trattamento del carbone, dall’incenerimento di rifiati, ma anche dalle emissioni di autoveicoli, dalla combustione incontrollata di sostanze organiche e di carburanti

fossili, da incendi forestali, da emissioni di vulcani, da trattamenti di cottura, da grigliate di carne e da fumi di sigarette [11,12].

Gli IPA sono poco solubili in acqua e poco volatili e per questo in genere finiscono nell’ambiente legati alle particelle che si liberano dai materiali con l’usura e nelle emissioni nell’aria. Il genere umano assume gli IPA per via orale consumando alimenti o inalando pulviscolo o per via cutanea venendo in contatto con materiali che li contengono come plastiche e gomme.

Gli aromatici che saranno esaminati in questa nota sono sostanze con anelli condensati da 2 a 7 e che hanno solo C e H, senza la presenza di altri elementi, con l’eccezione di un poliaromatico (il carbazolo presente con altri poliaromatici) e di miscele di poliaromatici che contengono anche diversi eteroatomi. In questa nota  sono riportati solo gli IPA presenti nelle diverse liste dell’ECHA, ossia prodotte e/o importate o in procinto di essere prodotte e/o importate in Europa. Per avere più informazioni dei singoli IPA riportati in questa nota basta scrive il loro nome in inglese ed aggiungere “Substance Information ECHA” per facilitare la loro ricerca.

Informazioni sulle singole sostanze in italiano si trovano anche  nella “Banca dati delle sostanze vietate “ del Ministero dell’Ambiente e della tutela  del territorio e del mare. La tossicità delle singole sostanze è basata sul regolamento europeo CLP (Classification, Labelling and Packaging of Substances) e le tossicità delle singole sostanze si trovano nel documento “Subtance Information ECHA” dedicato alla singola sostanza, nel paragrafo “Key datasets” nella voce “C&L inventory”.

Nelle figure allegate sono riportate le strutture dei singoli policiclici aromatici, ma solo poche delle miscele.

 

 Cap1. Gli IPA presenti solo nella “Candidate List”

In questo paragrafo sono riportati i poliaromatici estremamente preoccupanti (sostanze SVHC) che sono solo presenti nella “Candidate List”. Tutti questi poliaromatici sono utilizzati essenzialmente come intermedi per produrre altre sostanze presenti sul mercato, o sono poco presenti nei prodotti sul mercato, e per questo non stati ancora inseriti nell’”Authorization List”e/o nella “Restriction List”.

L’”Antracene(C14H10)” è una sostanza SVHC perché PBT (inoltre presenta tossicità acuta e cronica per gli organismi acquatici di cat.1 ed è cancerogeno di cat. 2. Questo poliaromatico è ottenuto dalla frazione della distillazione del catrame di carbone bituminoso, che distilla fra 300 e 360 °C, è utilizzato solo nell’industria, ed è largamente usato come prodotto di partenza per preparare intermedi per pigmenti e coloranti e in particolare l’antrachinone ed il colorante rosso l’alizarina.

Il “Fenantrene”(C14H10) un isomero dell’antracene, è una sostanza SVHC perché vPvB ( inoltre presenta tossicità acuta e cronica per il sistema acquatico di cat.1 ed è anche cancerogeno di cat.2 ), e sembra che non sia più utilizzato in Europa.

Il “Fluoroantene”(C16H10) è una sostanza SVHC perché PBT e vPvB (inoltre presenta tossicità acuta e cronica per il sistema acquatico di cat.1), ed è poco utilizzato in Europa.

L’”Olio di antracene, pasta di antracene, frazioni leggere sostanze chimiche della distillazione” è  SVHC perchè cancerogeno di cat 1B, mutageno di cat 1B, PBT e vPvB, ed è poco utilizzato in Europa ed è ottenuto dalla frazione che bolle fra 290-340oC di distillazione dell’olio di antracene (sostanza riportato nel prossimo paragrafo) e contiene essenzialmente poliaromatici a tre anelli e loro derivati diidrati.

L’”Olio di antracene,pasta di antracene” é SVHC perché cancerogeno e mutageno di cat.1B,PBT e vPvB ed è un solido ricco in antracene ottenuto dalla cristallizzazione e centrifugazione dell’olio di antracene ed è costituito essenzialmente da antracene, carbazolo e fenantrene.

L’”Olio di antracene, a basso contenuto di antracene” (Anthracene oil, anthracene- low) è SVHC perché cancerogeno e mutageno di cat.1B, PBT e vP VB  ed è ottenuto dall’olio prodotto per cristallizzazione di solidi ricchi in antracene ( pasta di antracene) proveniente dall’olio di antracene e contiene poliaromatici con  2,3,4 anelli aromatici condensati.

L’”Olio di antracene, pasta di antracene, frazione antracene” è SVHC perchè cancerogeno e mutageno di cat.1B,PBT e vPvB ed è prodotto per distillazione  della frazione di poliaromatici ottenuta per cristallizzazione dell’olio di antracene e che bolle fra 330-3500C e contiene antracerne, cabazolo e fenantrene.

Il “Pirene(C16H10)” è una sostanza SVHC perché PBT e vPvB e presenta anche tossicità acuta e cronica per gli organismi aquatici di cat.1). Il pirene è utilizzato come intermedio per produrre coloranti, plastiche e pesticidi, adesivi e sigillanti e per produrre benzo(a)pirene. Questo poliaromatico e ottenuto dalle frazioni di catrame di carbone bituminoso che bollono oltre 360 °C ed è anche prodotto per cracking di frazioni di petrolio e per pirolisi.

Il “Benzo (ghi) perilene”( C22H12) è una sostanza SVHC perché PBT e vPvB( e presenta anche tossicità acuta e cronica per gli organismi acquatici di cat.1), non è prodotto singolarmente in Europa, ma è presente come impurezza in altri prodotti.

 

Cap2.IPA sostanze SVHC presenti anche nell’”Authorization List”

In questo paragrafo sono riportate le sostanze SVHC per le quali è stata richiesta un’autorizzazione al loro uso ed a partire da una certa data non è più possibile la loro presenza nei prodotti sul mercato, ma possono essere utilizzati come intermedi.

L’”Olio di antracene” (C10H8-C16H12) (una miscela in gran parte di antracene, fenantrene e carbazolo (quest’ultimo composto contenente il gruppo NH) è l’unico poliaromatico presente in tutte le tre prime liste dell’ECHA. L’olio di antracene si ottiene per distillazione frazionata del catrame di carbone bituminoso e si concentra nella frazione che bolle tra 300-400 ºC a pressione atmosferica ed è prodotto e/o importato in Europa fra 10 000 a 100.000 t/a. L’olio di antracene è una sostanza SVHC perché cancerogeno di cat.1B, PBT e vPvB, ed è presente anche nella “Authorization List” a partire dal 4/10/ 2020 non è più possibile la sua presenza nei prodotti sul mercato, e sarà concessa l’autorizzazione per il suo utilizzo solo come intermedio per produrre altre sostanze. L’olio di antracene può essere utilizzato per produrre antracene, fenanatrene e cabazolo ed è uno dei migliori agenti antisettici per il legno, utilizzato per produrre nero di carbonio ed aghi di coke per la produzione di acciaio con tecnologia elettrica. Inoltre, l’olio di antracene è presente anche nella “Restriction List” nella famiglia degli oli aromatici ed consentito il suo uso per il trattamento del legno, solo in impianti industriali che lo utilizzato per legni che poi non verranno a contatto con il genere umano, ossia solo per legno per usi professionali e industriali.

La ”Pece, catrame di carbone, alta temperatura” (C10H8-C22H12 ) è un solido residuo della distillazione del catrame di carbone bituminoso ad alta temperatura sotto vuoto (fra 1000- 1100oC) ed è costituito da idrocarburi aromatici a nuclei condensati da 3 a 6 anelli ( praticamente sono presenti tutti i poliaromatici presenti in questa nota) con  composizione variabile ed anche composti eterociclici (con S,O ,N), ed è prodotto e/o importato in Europa da100.000 a 1.000.000 t/a. Questa miscela di poliaromatici è considerata una sostanza SVHC, perché contiene sostanze cancerogene di cat1A, PBT e vPvB (ma che sono anche mutagene di cat.1B e può provocare alterazioni genetiche e tossiche per la riproduzione ossia può provocare danni al feto e alla fertilità di cat. 1B). Inoltre, questa miscela di poliaromatici é stata introdotta nella “Authorization List” e dal 24.10 del 2020 non è più consentito il suo utilizzo all’interno dei prodotti sul mercato, ma è concessa l’autorizzazione per produrre intermedi. Infatti, nel passato questa pece era utilizzata dai consumatori in articoli in particolare per coperture di tetti, per rivestimenti di superfici, come agglomerante per particolari pitture e vernici ed altri prodotti. Attualmente il suo utilizzo principale è da parte dell’industria per la produzione di anodi, elettrodi ed elettrodi Sodeberg, utilizzati in particolare nel processo di fusione dell’alluminio, nella produzione di carburo di calcio, di carburo di silicio e del coke di pece intermedio per produrre la grafite.

 

Cap.3 IPA che sono sostanze SVHC ed hanno restrizioni al loro utilizzo

In questo paragrafo sono riportati i poliaromatici che sono sostanze SVHC perché sono tutti cancerogeni di cat.1B, PBT e vPvB ( ma anche presentano tossicità acuta e cronica per gli organismi aquatici di cat.1) e non sono stati ancora introdotti nell’Authorization List”, perché poco presenti nei prodotti, in quanto sono utilizzati essenzialmente per produrre intermedi di altre sostanze che vanno sul mercato, ma possono essere all’interno dei prodotti come impurezze e per questo sono soggette a restrizioni. Le restrizioni da parte dell’ECHA al loro uso ( presenti nella ”Restriction List”) sono le seguenti: in articoli di plastica e di gomma che vanno a contatto con la pelle del genere umano o a contatto orale (come oggetti sportivi e domestici) la concentrazione degli IPA deve essere <0,0001% in peso del prodotto; nelle gomme per pneumatici la concentrazione del benzo(a)pirene deve essere<0.0001% in peso, mentre quella della miscela degli altri IPA deve essere < 0,001% in peso; nei giocattoli e negli oggetti per la puericoltura (gomme o plastiche) la concentrazione degli IPA deve essere <0.00005% in peso.Inoltre è proibito il loro uso per la produzione dei cosmetici. Sono riportate qui di seguito i diversi poliaromatici che hanno le precedenti restrizioni:

il ”Crisene” (C18H12) che è anche mutageno di cat 2;

il “Benzo(a) antracene” (C18H12);

il “Benzo[k]fluorantene” (C20H12);

il “Benzo [a] pirene” (C20H12), chiamato anche benzo[def] crisene (presenta anche reazioni allergiche per la pelle di cat.1) ed è stato la prima sostanza ad essere dichiarata cancerogena nel 1933.

 

Cap.4 IPA che non sono sostanze SVHC e che sono soggetti a restrizioni

I poliaromatici presenti in questo paragrafo sono tutti cancerogeni di cat1B e presentono tossicità acuta e cronica per gli organismi acquatici di cat.1, ma non sono stati inseriti nella “Candidate List,” perché poco presenti o non presenti sul mercato e non sono prodotti come singola sostanza, ma possono essere presenti nei prodotti sul mercato come impurezze  in miscela con gli altri IPA: per esempio  in derivati da rifiuti di gomme o presenti come impurezza del nero di carbone o formatesi per degradazione di altri materiali presenti nelle gomme e come contaminanti ambientale.

Questi poliaromatici presentono le stesse restrizioni dei precedenti poliaromatici e sono i seguenti:

il “Benzo (b) fluorantene” (C20H12) (altro nome Benzo[e]acefenantrilene );

 il “Benzo(j) fluoroantene” (C20H12);

 il “Benzo[e] pirene”(C20H12);

il “Dibenzo[a,h]antracene”(C22H14).    

Altri due aromatici che sono nella “Restriction List” con restrizioni diverse, uguali a quelle riportate precedentemente per l’” Olio di Antracene “ sono i seguenti:

il “Creosoto” che è cancerogeno di cat.1B ed è un distillato del catrame di carbone bituminoso ed è costituito da diversi poliaromatici;

iDistillati (catrame di carbone), oli naftalenici” che sono cancerogeni e mutageni di cat.1B e che sono una miscela di poliaromatici ottenuti per distillazione del catrame di carbone bituminoso fra 200-250oC e che contengono anche altri idrocarburi, composti fenolici e composti aromatici azotati.

 

Cap.5 IPA presente nelle lista delle sostanze CoRAP

La “Naftalina”(C10H8) non è considerata una sostanza preoccupante in Europa perché è solo cancerogena di cat.2, ma presenta anche tossicità acuta e cronica per gli organismi aquatici di cat.1, ed è utilizzata in Europa per > 100000 t/a, essenzialmente per produrre intermedi, nel passato era anche utilizzata come insetticida contro le tarme nelle abitazioni, ma adesso questo uso è proibito in Europa. La naftalina, presentando una bassa tossicità e non essendo più presente nei prodotti sul mercato, non è stata considerata per adesso una sostanza SVHC, ma essendo utilizzata in grandi quantità potrebbe essere pericolosa per il genere umano e l’ambiente e per questo è stata inserita nella lista delle sostanze CoRAP per verificare la sua non

pericolosità. La naftalina oltre che dal catrame di carbon fossile, può essere da   provenienti dal cracking catalitico di frazioni petrolifere.

 

Cap.6 IPA presenti nella “Preregistration List”

In questo paragrafo sono riportati gli IPA non ancora presenti o poco presenti sul mercato in Europa e che sono state registrate da una sola azienda e per questo non sono sotto esame da parte dell’ECHA per la loro tossicità. Sono riportati qui di seguito i diversi poliaromatici presenti in questa lista.

Il “Dibenzo [b, def] crisene(C24 H14) (altro nome dibenzo [ah] pirene) è cancerogeno cat.1B e presenta tossicità acuta e cronica di cat.1 per gli organismi acquatici ed è mutageno di cat. 2.

Il “Coronene” (C24H12) è solo tossico STOT SE 2, ossia tossico se inalato, ingerito e  va a contatto con la pelle di cat.2 ed è utilizzato per produrre il grafene.

La “Pece, catrame di carbone, alta temperatura, trattata termicamente” (C20H12) è cancerogena di cat.1B ed è un solido trattato termicamente proveniente dalla distillazione del catrame di carbone bituminoso, composto essenzialmente da una miscela di poliaromatici a 3 ed a più anelli condensati.

La “Pece, catrame – petrolio di carbone” è cancerogena di cat.1B ed è il residuo della distillazione di una miscela di catrame di carbone bituminoso e di frazioni aromatiche di petrolio.

La “Pece, catrame di carbone ad alta temperatura, secondaria” è cancerogena cat.1B ed è il residuo della ridistillazione della frazione alto bollente del catrame di carbone bituminoso ad alta temperatura, ed è composto essenzialmente da 3 e più anelli aromatici condensati che contengono anche eteroatomi.

L’”Acenaftilene” (C12H8) presenta tossicità acuta di cat.1.

L’”Indene [1,2,3-cd]pirene” (C22H12 ) è cancerogeno cat.2 ed anche sotto restrizione perché POP(persistent organic pollutant) nell’ambito della convenzione di Stoccolma.

Il”Benzo [c]fenantrene”(C18H22) è cancerogeno e mutageno di cat.2.

Il “Dibenzo [def,p]crisene” (C24 H14) è cancerogeno di cat. 1B e mutageno di cat. 2. Il “Nafto[1,2,3,4-def] crisene (C24H14)” è cancerogeno di cat.1B e mutageno di cat.2  e presenta tossicità acuta e cronica per gli organismi acquatici di cat.1.

I “Distillati (catrame di carbone), pece, oli pesanti” sono cancerogeni di cat.1B e sono prodotti dalla distillazione della pece ottenuta dal trattamento del catrame di carbone bituminoso ad alta temperatura e sono composti prevalentemente da aromatici e idrocarburi che possono contenere eteroatomi che bollono fra 320-470o C.

 

Cap.7.IPA che sono solo nella “Registration List”

In questo paragrafo sono riportati gli idrocarburi policiclici aromatici che non sono considerati pericolosi, essenzialmente perché non sono prodotti e/o importati in Europa in grandi quantità, e quindi per adesso non hanno nessuna restrizione e sono i seguenti:

i “Distillati ( catrame di carbone)”  sono  cancerogeni di cat,1B  e sono prodotti  per distillazione del catrame di carbone bituminoso fra 100-450oC e contengono idrocarburi poliaromatici da 2 a 4 anelli connessi e con anche composti fenolici ed aromatici azotati e sono utilizzati essenzialmente in impianti industriali;

i “Distillati (catrame di carbone), oli pesanti” sono cancerogeni di cat.1B ed è stato proposto di inserirli nella “Candidate List” per la loro tossicità e sono ottenuti dalla distillazione del catrame di carbone bituminoso in un campo di temperatura di ebollizione fra 240- 400oC e contengono poliaromatici da 3 a più anelli con anche eteroatomi;

i “Distillati (catrame di carbone), pece” (C36 H28) sono cancerogeni di cat.1B e sono utilizzati essenzialmente in ambienti industriali e sono ottenuti dai vapori prodotti dal trattamento delle “Pece di catrame di carbone ad alta temperatura” e sono costituiti da poliaromatici da 2 a 4 anelli connessi che bollono fra 200- 400oC;

i “Distillati (catrame di carbone), oli pesanti, frazione pirene” sono cancerogeni di cat.1B e sembra che saranno inseriti a breve nella “Candidate List” da parte dell’ECHA e sono prodotti dal ridistillato ottenuto dalla distillazione del catrame di carbone bituminoso ad alta temperatura fra 350-400oC e consistono essenzialmente di poliaromatici da 3 a più anelli connrssi e anche idrocarburi eterociclici;

il “Fluorene” (C13H10) presenta tossicità acuta e cronica per gli organismi acquatici di cat.1 ed è utilizzato essenzialmente come intermedio nell’industria;

l’”Acenaftene” (C12H10) presenta tossicità acuta e cronica per organismi acquatici di cat.1.

 

Conclusioni

Concludendo praticamente quasi tutti i poliaromatici riportati in questa nota sono molto tossici e la tossicità prevalente è che sono cancerogeni e molto tossici per l’ambiente. Quasi tutti i poliaromatici che sono sostanze considerati SVHC, lo sono , perché sono PBT e vPvB ad eccezione di un poliaromatico che è solo PBT ed un altro che è solo vPvB. Le sostanze SVHC, che non sono nominate come derivati dell’olio di antracene, sono costituite da un solo poliaromatico e presentano anche tossicità acuta e cronica per il sistema acquatico di cat.1. Invece, i poliaromatici SVHC che sono nominati come derivati  dell’ “Olio di antracene”,  sono una miscela di poliaromatici e  sono oltre che PBT e vPvB anche cancerogeni e mutageni di cat.1B. Queste sostanze potrebbero essere soggette nel prossimo futuro ad autorizzazione per il loro uso all’interno dei prodotti sul mercato e quindi essere utilizzate solo come intermedi. I poliaromatici, che sono sostanze SVHC, sono praticamente tutti quelli che hanno tre anelli connessi ed anche alcuni che hanno  4 e 6 anelli. I due poliaromatici che sono stati soggetti ad autorizzazione al loro uso, che sono costituiti da una miscela di poliaromatici, sono entrambi PBT e vPvB, e mentre uno è anche cancerogena di cat.1A, l’altro è cancerogeno di cat.1B e dal 4/10/ 2020 è proibito il loro uso all’interno dei prodotti sul mercato, ma è consentito di utilizzarli nell’industria come intermedi.

I poliaromatici soggetti alla restrizione alla loro presenza nei prodotti a base di  gomma e di plastica che vanno a contatto con le persone e negli articoli per bambini e che contengono 4 e 5 anelli aromatici condensati, sono tutti cancerogeni di cat.1B e presentono tossicità acuta e cronica per gli organismi acquatici di cat.1. Invece, quelli che sono anche SVHC sono anche PBT e vPvB. A seguito di queste restrizioni la concentrazione di questi aromatici, presenti come impurezze in prodotti sul mercato che vanno a contatto con il genere umano ed in particolare con i bambini ed anche nei pneumatici, e la loro concentrazione deve essere molto bassa.

Gli altri poliaromatici, che hanno solo la restrizione nell’essere usati come conservanti del legno, possono essere usati solo come conservanti del legno utilizzati in impianti industriali e per legni che non vanno a contatto con il genere umano.

Il poliaromatico presente nella lista CoRAP è solo cancerogeno di cat. 2 e presenta tossicità acuta e cronica per il sistema acquatico di cat.1 e potrebbe nel futuro essere considerato una sostanza SVHC.

I poliaromatici preregistrati sono quasi tutti cancerogeni di cat.1B e cat.2,  con due eccezioni che presentano elevata diversa tossicità e questo potrebbe non facilitare,  nel prossimo futuro, il loro utilizzo all’interno nei prodotti sul mercato in Europa.

Fra i poliaromatici registrati, che per adesso non sono considerati estremamente preoccupanti, ce ne sono invece molti che sono molti tossici, infatti 4 sono cancerogeni di cat.1B e due presentano tossicità acuta e cronica per il sistema acquatico di cat.1 e quindi è molto probabile che potranno in futuro essere considerati sostanze SVHC.

 

PER APPROFONDIMENTI:

Ferruccio Trifirò (professore emerito Università di Bologna)

Ferruccio.trifiro@unibo.it

 Dipartimento di Chimica Industriale “Toso Montanari” Viale Risorgimento 4.  40136 Bologna

 

Bibliografia

[1]C_17_opuscoliPoster_283_ulterioriallegati_ulterioreallegato_4_alleg.pdf (salute.gov.it)

[2]factsheet-polyzyklische-aromatische-kohlenwasserstoffe-pak-it (3).pdf

[3]F.Trifirò  La Chimica e l’Industria 2012 94(7) 90

[4]F.Trifirò  La Chimica e l’Industria Newsletters 2017 4(6),3

[5]Elenco delle sostanze estremamente preoccupanti candidate all’autorizzazione – ECHA (europa.eu)

[6]Elenco di autorizzazioni – ECHA (europa.eu)

[7]Elenco di restrizioni – ECHA (europa.eu)

[8]https://echa.europa.eu/it/information-on-chemicals/evaluation/community-rolling-action-plan/corap-table

[9] Sostanze preregistrate – ECHA (europa.eu)

[10] Sostanze registrate – ECHA (europa.eu)

[11] Idrocarburi policiclici aromatici – Idee Green

[12] Presenza-degli-idrocarburi.pdf (puligrill.it)

 

 

 

 

REACH: Gli idrocarburi policiclici aromatici di interesse industriale sotto restrizione in Europa
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